L’OSCE in Ucraina Un aggiornamento da febbraio a novembre 2016
Mediazione e negoziazione
Il Ministro degli affari esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier, Presidente in esercizio dell’OSCE, il Segretario generale Lamberto Zannier e il Presidente dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE Christine Muttonen hanno colto ogni opportunità per sollecitare la fine delle ostilità e il rispetto degli obblighi previsti dagli accordi di Minsk.
Il Gruppo di contatto trilaterale (TCG) si compone di rappresentanti dell’Ucraina, della Federazione Russa e dell’OSCE (Martin Sajdik, Rappresentante speciale del Presidente in esercizio) e di quattro gruppi di lavoro. Il 21 settembre 2016, il Gruppo di lavoro sulla sicurezza ha concordato una decisione quadro sul disimpegno delle forze e degli equipaggiamenti. Il documento, firmato dai rappresentanti del governo dell’Ucraina e della Federazione Russa in seno al TCG e sottoscritto dai rappresentanti di talune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk, prevede, tra l’altro, il disimpegno delle forze e degli equipaggiamenti in tre prime zone designate lungo la linea di contatto.
Il Gruppo di lavoro sulle questioni politiche si è concentrato sui dibattiti riguardanti le modalità delle elezioni locali in determinate aree delle regioni di Donetsk e Luhansk. Gli sforzi del Gruppo di lavoro sulle questioni umanitarie hanno portato al rilascio di alcuni prigionieri e hanno reso possibile la riparazione di alcune infrastrutture civili critiche. Il Gruppo di lavoro sulle questioni economiche si è occupato di questioni quali il proseguimento del pagamento delle pensioni agli aventi diritto nei territori non controllati dal governo.
Dopo il forte aumento dei casi di violazione del cessate il fuoco in primavera e in estate, condizione fondamentale degli accordi di Minsk, il 26 agosto il TCG ha esortato tutte le parti a rispettare la tregua in occasione dell’inizio dell’anno scolastico. Dopo un periodo iniziale di relativa calma, la situazione è andata nuovamente deteriorandosi, con una media di 1.000 esplosioni al giorno, fino a un massimo di oltre 3.000 a metà novembre, tra cui un numero elevato di incidenti con l’impiego di armi vietate dagli accordi di Minsk.
Monitoraggio
La Missione speciale di monitoraggio OSCE in Ucraina (SMM) ha continuato a sorvegliare la situazione di sicurezza in Ucraina e a dialogare con la popolazione al fine di attenuare le tensioni. Il mandato della missione è stato prorogato fino al 31 marzo 2017 con un bilancio approvato di 98,8 milioni di euro, grazie a una decisione adottata consensualmente dai 57 Stati partecipanti dell’OSCE il 18 febbraio.
Il 25 maggio la SMM ha creato una nona base avanzata di pattugliamento a Shchastia, cittadina nella regione di Luhansk controllata dal governo, al fine di ampliare la presenza degli osservatori presso la linea di contatto. La libertà di movimento degli osservatori continua a essere soggetta a restrizioni, in particolar modo nelle aree non controllate dal governo e mancano garanzie di sicurezza da entrambe le parti.
Nel quadro delle sue attività di monitoraggio, la SMM si è assunta l’incarico di verificare la Decisione quadro adottata dal Gruppo trilaterale di contatto il 21 settembre, come previsto dai firmatari. Essa ha monitorato il processo nelle aree di disimpegno di Stanytsia Luhanska, Zolote/Pervomaisk e Petrivske/Bohdanivka attraverso pattugliamenti e osservazioni a distanza.
Il 9 novembre la SMM contava al suo attivo 682 osservatori internazionali e un totale di 1.092 membri del personale. Per aggiornamenti quotidiani sul lavoro della missione vedere il sito www.osce.org/ukraine-smm/daily-updates; due nuovi rapporti tematici, dedicati rispettivamente alle limitazioni alla libertà di movimento della SMM e agli spostamenti legati al conflitto e pubblicati in agosto sono consultabili sul sito www.osce.org/ukraine-smm/156571.
La Missione di osservatori OSCE presso i due posti di controllo russi di Gukovo e Donetsk continua a effettuare il monitoraggio e a riferire in merito alla situazione presso questi due valichi e agli spostamenti transfrontalieri. Il 4 ottobre 2016, il suo mandato è stato prorogato fino al 31 gennaio 2017.
Diritti e libertà
L’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo continua a intensificare il dialogo tra gli attori della società civile e il governo in Ucraina. I suoi progetti sono incentrati sul monitoraggio nel campo dei diritti umani, sulla promozione del dialogo e della cooperazione tra la società civile russa e ucraina, sulla legislazione riguardante i partiti politici e il loro finanziamento, sull’etica parlamentare, sui meccanismi atti a garantire uguaglianza di genere, sul processo legislativo, sulla tolleranza e la non discriminazione e sulla facilitazione del dialogo tra comunità religiose e di credo e le autorità ucraine. Nel periodo tra febbraio e novembre 2016, circa 500 parti interessate ucraine hanno beneficiato di iniziative di rafforzamento della fiducia e delle capacità, in particolare di eventi dedicati alla lotta contro i crimini ispirati dall’odio, seminari di esperti sui partiti politici, programmi di formazione per consulenti in materia di questioni di genere e seminari sull’etica parlamentare.
La situazione in Ucraina ha continuato a figurare tra le massime priorità dell’Alto Commissario per le minoranze nazionali, Astrid Thors, il cui mandato si è concluso il 19 agosto. Il Commissario si è recato a Kiev a marzo dove ha tenuto, insieme alla Commissione per i diritti umani, le minoranze nazionali e le relazioni interetniche della Verkhovna Rada, una tavola rotonda sul rafforzamento del quadro istituzionale per le relazioni interetniche in Ucraina nel contesto del decentramento. Un evento sui seguiti svoltosi in ottobre ha riunito i punti focali delle amministrazioni regionali dello Stato per discutere su come rendere operative, a livello regionale, le raccomandazioni dell’ACMN sul quadro istituzionale. Sempre nel mese di ottobre, l’ufficio dell’ACMN e l’Agenzia nazionale per la funzione pubblica hanno organizzato un dibattito di esperti sugli standard e le migliori prassi nel campo dei diritti linguistici delle minoranze, anche per ciò che concerne la certificazione linguistica.
L’istituzione continua a richiamare l’attenzione degli Stati partecipanti sulla situazione nella Repubblica autonoma di Crimea e sul preoccupante aumento della pressione esercitata per motivi politici sulla comunità dei tatari di Crimea.
La Rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi d’informazione, Dunja Mijatović, continua a seguire da vicino la situazione relativa alla libertà dei media e alla sicurezza dei giornalisti in Ucraina. Durante la sua visita di quattro giorni a Kiev in ottobre, il Rappresentante ha incontrato il Ministro degli esteri Pavlo Klimkin, alti funzionari del governo, esponenti della società civile e dei mezzi d’informazione e ha salutato il loro impegno a favore del rafforzamento della libertà dei media in Ucraina. La Rappresentante ha anche esortato le autorità a intensificare i loro sforzi per porre fine all’impunità per i crimini commessi contro i giornalisti.
Il Rappresentante speciale e coordinatore OSCE della lotta alla tratta di esseri umani, Madina Jarbussynova, si è recata in visita nella regione di Donetsk dall’1 al 15 agosto per sensibilizzare le autorità centrali e locali, le organizzazioni della società civile e gli sfollati all’interno del Paese sulla minaccia della tratta di esseri umani in Ucraina orientale.
Coordinatore dei progetti in Ucraina
Il Coordinatore dei progetti in Ucraina ha continuato a prestare assistenza nel quadro delle sfide connesse alla crisi in Ucraina, fornendo consulenza di esperti per la riforma costituzionale, giudiziaria e delle forze dell’ordine e promuovendo il dialogo al fine di ripristinare la fiducia tra il governo centrale e le comunità colpite dal conflitto nell’Est del Paese.
I progetti mirano, tra l’altro, a fornire sostegno al governo nell’attività di sminamento e nell’elaborazione di strategie per l’inclusione sociale degli sfollati e degli ex-combattenti. Un’altra area di intervento è la promozione di un giornalismo che tenga conto della situazione di conflitto e la sicurezza dei giornalisti.
Vedi precedenti aggiornamenti sulle risposte dell’OSCE alla crisi in Ucraina e nella regione circostante riportati nei numeri 2/2014, 3/2014, 1/2015 e 3-4/2015 della rivista Comunità di sicurezza.
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