L’OSCE in Ucraina: un aggiornamento da dicembre 2014 a giugno 2015
Mediazione e negoziazione
Il Presidente in esercizio dell’OSCE, Primo Vice Ministro aggiunto e Ministro degli esteri della Serbia Ivica Dačić, non perde occasione per invitare tutte le parti a rispettare gliobblighi previsti dal Pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk, concordato il 12 febbraio dai leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina nella riunione tenutasi nel “Formato Normandia”.
A sostegno della Presidenza, il Segretario generale dell’OSCE Lamberto Zannier ha visitato più volte l’Ucraina, dove ha discusso la situazione e il ruolo dell’OSCE nel mantenere un dialogo aperto e inclusivo durante numerosi incontri ad alto livello con le parti interessate.
Il Presidente in esercizio ha nominato la diplomatica svizzera Heidi Tagliavini quale suo Rappresentante speciale in Ucraina e in seno al Gruppo di contatto trilaterale. All’Ambasciatrice Tagliavini, che ha completato il suo mandato in giugno, è subentrato l’Ambasciatore austriaco Martin Sajdik.
In linea con quanto previsto dal Pacchetto di misure del 12 febbraio e facendo seguito alle consultazioni avute nel quadro della Troika dell’OSCE (Svizzera, Serbia e Germania), il Presidente in esercizio ha nominato rappresentanti dell’OSCE a capo dei gruppi di lavoro che operano sotto l’egida del Gruppo di contatto trilaterale su questioni riguardanti la sicurezza, gli affari politici, gli sfollati interni e i rifugiati, l’assistenza umanitaria, gli affari economici e la riabilitazione.
L’Assemblea parlamentare dell’OSCE, sotto la guida del Presidente Ilkka Kanerva, facilita il dialogo al fine di promuovere una risoluzione della crisi, favorendo anche alcuni dei pochi contatti che sono stati mantenuti tra parlamentari russi e ucraini.
Monitoraggio
Il 12 marzo il Consiglio permanente ha deciso di prorogare di un anno il mandato della Missione speciale di monitoraggio OSCE in Ucraina (SMM), fino al 31 marzo 2016 e, ove necessario, di accrescere il numero di osservatori fino a 1.000 unità. Al 17 giugno la missione contava un totale di 756 membri, tra cui 473 osservatori internazionali (compresi 10 capigruppo) provenienti da oltre 40 Stati partecipanti dell’OSCE.
Il Pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk del 12 febbraio fa speciale riferimento all’OSCE assegnando all’organizzazione specifici compiti di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco, nonché del ritiro degli armamenti pesanti al fine di creare una zona di sicurezza, insieme al ritiro di tutte le formazioni militari, attrezzature militari e mercenari stranieri dal territorio dell’Ucraina.
La missione di osservatori presso i due posti di controllo russi di Donetsk e Gukovo, dal suo iniziale dispiegamento approvato con la Decisione 1130 del Consiglio permanente del 24 luglio 2014, ha monitorato il movimento di oltre 2.300.000 persone ai valichi di frontiera russo-ucraini di sua competenza. Dall’adozione il 12 febbraio del “Pacchetto di misure per l’attuazione degli accordi di Minsk”, la Missione ha registrato un aumento nel numero di persone che rientrano in Ucraina. Il 18 giugno 2015 il mandato della Missione è stato prorogato per altri tre mesi, fino al 30 settembre 2015.
Diritti e libertà
In gennaio l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (ODIHR) ha avviato un progetto per individuare e affrontare i crimini ispirati dall’odio e garantire la libertà di religione e di credo in favore della società civile, delle comunità religiose o di credenti e delle pertinenti istituzioni statali dell’Ucraina. In aprile l’ODIHR ha lanciato un importante progetto per rafforzare il dialogo nel quadro della dimensione umana tra la società civile e i principali soggetti istituzionali. Nell’ambito del progetto sono stati addestrati osservatori dei diritti umani a Kiev e Kharkiv, cui faranno seguito altri osservatori a Odessa e Lviv.
L’Alto Commissario per le minoranze nazionali, Astrid Thors, ha continuato a monitorare la situazione, anche attraverso frequenti visite effettuate nel paese, e a consigliare il governo su questioni relative alle relazioni interetniche. Ha esplorato attivamente ogni possibilità di visitare la Crimea per valutare la situazione sul terreno. Le sue principali preoccupazioni riguardano le violazioni dei diritti umani in Crimea e la necessità di creare istituzioni condivise che godano della fiducia di tutti i cittadini.
La Rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi d’informazione, Dunja Mijatovic, si è occupata di circa 200 casi di aggressioni contro giornalisti in Ucraina e nella regione circostante. Ha viaggiato nel paese per valutare di prima mano la libertà dei mezzi d’informazione. Il suo ufficio ha ospitato una serie di tavole rotonde sulla sicurezza dei giornalisti con la partecipazione di rappresentanti dei sindacati di categoria ucraini e russi e, il 15 e 16 giugno, ha organizzato una conferenza internazionale sulla sicurezza dei giornalisti e la corrispondenza dalle zone di conflitto, con oltre 400 partecipanti.
Coordinatore dei progetti, Segretariato
Il 13 e 14 maggio il Coordinatore dei progetti OSCE in Ucraina ha avviato a Kramatorsk un’iniziativa pluriennale intitolata Dialogo nazionale per le riforme, la giustizia e lo sviluppo. Scopo del progetto è promuovere un dibattito a livello nazionale sugli aspetti fondamentali delle riforme, garantire l’accessibilità e la trasparenza della giustizia costituzionale e accrescere la partecipazione della società civile nei meccanismi per prevenire le violazioni dei diritti umani. Il progetto, che contribuirà allo sviluppo di una comunità di esperti ucraini in materia di mediazione e dialogo, fa seguito a una conferenza organizzata dal Coordinatore a Odessa dal 10 al 12 dicembre, cui hanno partecipato esperti nazionali e internazionali.
Il Coordinatore dei progetti continua ad adoperarsi per proteggere i bambini e altri civili dai pericoli rappresentati
dagli ordigni militari inesplosi. In dicembre e gennaio ha distribuito materiali informativi contenenti istruzioni di sicurezza a 48.000 scolari del Donbas e delle comunità di sfollati. In dicembre e febbraio ha provveduto alla formazione del personale addetto allo sminamento del Servizio statale per le emergenze e ha fornito equipaggiamenti di protezione individuale.
Il Segretariato ha continuato a prestare sostegno alle tre presenze dell’OSCE sul terreno. Sono state inoltre elaborate risposte specifiche per far fronte a una serie di sfide, in particolare nel campo della polizia di prossimità, della rimozione di residuati bellici esplosivi, della prevenzione della tratta di esseri umani, della lotta alla violenza contro le donne e della promozione del ruolo delle donne nei processi di pacificazione e di rafforzamento della sicurezza.
*Questo aggiornamento fa seguito agli articoli pubblicati nelle edizioni 3/2014 e 2/2014 della Comunità di sicurezza e intitolati “L’OSCE in Ucraina” Per i più recenti sviluppi si veda il sito web pubblico dell’OSCE www.osce.org
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