Prevenzione e risoluzione dei conflitti
Per affrontare il ciclo del conflitto, l’Organizzazione si avvale della sua rete di operazioni sul terreno e del Centro per la prevenzione dei conflitti (CPC). Il CPC funge da punto di contatto per il preallarme in tutta l’area OSCE, favorisce il dialogo, incoraggia la mediazione ed altri sforzi volti alla prevenzione e alla risoluzione dei conflitti.
Le attività delle missioni sul terreno dell’OSCE nel campo della prevenzione e risoluzione dei conflitti comprendono:
- sviluppo delle capacità degli attori locali al fine di ridurre potenziali fattori e fonti di conflitto;
- promozione dei contatti tra attori politici e civili per affrontare i rischi di un conflitto il più tempestivamente possibile;
- agevolazione del dialogo, della mediazione e delle attività volte a rafforzare la fiducia tra le società e le comunità colpite dal conflitto;
- monitoraggio della situazione di sicurezza negli Stati partecipanti dell’OSCE:
- assistenza alle attività di rafforzamento della fiducia;
- sostegno ai piani nazionali di risposta alle crisi.
La Corte di conciliazione e di arbitrato è incaricata di risolvere, mediante conciliazione o arbitrato, le controversie tra gli Stati che sono ad essa sottoposte. L’Alto Commissario per le minoranze nazionali rafforza le capacità di preallarme e di prevenzione dei conflitti dell’Organizzazione intervenendo tempestivamente laddove vi siano tensioni interetniche che potrebbero sfociare in un conflitto. L’Alto Commissario è impegnato, inoltre, in attività di prevenzione dei conflitti di lunga durata, tutelando e promuovendo i diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali.
L’OSCE è presente nei seguenti formati di risoluzione dei conflitti:
Processo di Minsk
Si adopera per trovare una soluzione pacifica al conflitto nel Nagorno-Karabakh attraverso il Gruppo di Minsk (co-presieduto da Francia, Federazione Russa e Stati Uniti) e il Rappresentante personale della Presidenza in esercizio per il conflitto oggetto della Conferenza OSCE di Minsk.
Processo di composizione del conflitto in Transnistria
Il formato negoziale “5+2” riunisce le parti al conflitto, i mediatori – la Federazione Russa, l’Ucraina e l’OSCE, nonché gli Stati Uniti e l’Unione europea in qualità di osservatori. Un ruolo particolarmente importante viene svolto dal Rappresentante speciale della Presidenza in esercizio per la composizione del conflitto in Transnistria e dalla Missione dell’OSCE in Moldova.
Colloqui internazionali di Ginevra
Avviati dopo il conflitto in Georgia nel 2008, sono co-presieduti dall’OSCE, dalle Nazioni Unite e dall’Unione europea. Il co-presidente dell’OSCE, il Rappresentante speciale della Presidenza in esercizio per il Caucaso meridionale, unitamente al capo della Missione di monitoraggio dell’Unione europea in Georgia (EUMM), co-presiede le riunioni del Meccanismo di Ergneti di prevenzione e gestione degli incidenti (IPRM) che si occupa di questioni che incidono sulla vita quotidiana delle popolazioni locali.
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